Ma quanto siamo buoni?

Domanda importante, rivolta a tutti ma in particolare al master: usare ironia o sarcasmo, ovviamente entro certi limiti, può influire sull'allineamento?
Mi pongo il problema non perchè voglia rendere Kibra un personaggio caustico (l'ennesimo!), ma perchè la battutina pungente può sempre scappare. Mi spiacerebbe però se tale battuta pungente stonasse con l'allineamento del personaggio.
Forse la domanda è stupida, ma preferisco pormi il problema adesso anzichè creare problemi non voluti dopo :P

La cosa vale anche per Tursurion, che non ha problemi a dire a qualcuno che è un cretino. Poi, è chiaro, non è stupido quindi sa dosare le parole se la situazione lo richiede.

Ma insomma, lo fa pure Gandalf, non è che che lo possiamo considerare non-buono per questo...

Direi che non ci sono problemi sotto quell'aspetto. Sempre che non diventi aspetto preponderante e distintivo del personaggio.
Ad esempio Horgus (per l'appunto sempre lui) non si può dire faccia un buon uso della parlantina. Anche qualora facesse delle battute brillanti lo farebbe solo per denigrare gli altri non pensando minimamente se quanto detto può causare dolore.
Ergo: lui non è buono (ok è facile con l'allineamento scritto davanti :D)
Non credo che questo sia il caso dei personaggi.

PS: questo non vuol dire che tutti i personaggi reagiscano bene se scherniti

Oh bhe, a me capitan America sta sul cazzo in quanto troppo americano, però se cercavate il BUONO è arrivato il Dottore!

Credo non sia un grande spoiler che entrerò domani in gamba tesa nella campagna con un cavaliere dell'ordine della rosa blu (per chi non li conoscesse sono quelli che preferiscono la diplomazia e i danni letali).

Non ho letto ancora il log dell'ultima sessione, quindi giudico dal resoconto in questa discussione. Comunque secondo me che un buono reagisca ad una provocazione non lo rende meno buono, se uno inizia a castare mentre siamo in territorio di guerra anche io la prendo male. Magari se non ho motivo di credere che sia una minaccia reale reagisco tentando di renderlo inoffensivo, ma di certo non sto li a guardare mentre mi spara un dardo incantato nei denti, buono mica scemo.

Mi trovo invece in disaccordo (con tutti credo) sull'aiutare qualcuno che non vuole il mio aiuto: imporglielo non mi rende buono, ma solo uno che non si fa i cazzi suoi.
Cioè, se ti sto proteggendo, ti consiglio di una strada, e te insisti per prenderne un'altra ciao, è una tua scelta. Magari se poi dopo vengo a sapere che sei nei guai tiro due bestemmie e torno indietro ad aiutarti, ma di certo non ti seguo per proteggerti o ti impongo di venire con me.

Tornando all'esempio dell'ubriaco, per un mio amico lo farei di togliergli le chiavi della macchina (anzi l'ho fatto, e ora non mi parla più), per uno sconosciuto magari anche, tenendo conto però che non è in se e che potrebbe essere un pericolo per gli altri, ma se una persona perfettamente in grado di capire sceglie di non ascoltare un mio consiglio che, secondo me, porterà a mettere in pericolo solo lui pazienza.
E non per menefreghismo, ma perché dovrei arrogarmi il diritto di decidere cos'è meglio per qualcun'altro, un atteggiamento tipico di molti legali (e di molti paladini), e che secondo me non è un tratto da "buono", ma semplicemente una questione di "sicurezza di se" (per non dire arroganza).

Per la fede del barbaro, bhe conoscendo deus già è tanto che non ha fatto una succube che fa il bagno nel sangue dei neonati, quello lui l'avrebbe considerato "neutrale"...

spolier

Tesorino ti lovvo, ti critico solo perché so che puoi migliorare

Di fronte alla libera scelta di una persona sana di mente, sono d'accordo con te.
Ma (almeno dal punto di vista di Tursurion) un cieco e un ciccione inerme che abbandonano il gruppo in un luogo del genere sono incapaci di intendere e di volere. Grande stupidità, pazzia, panico, ci possono essere diversi motivi...