Dopo essersi cambiata d'abito, Griffe torna nella sala comune e cerca i suoi compagni di viaggio. Li trova intenti ad ingozzarsi mentre raccontano a Sildar dell'agguato subito dai banditi, mentre l'ultimo arrivato è al bancone ed è già evidente che stia esagerando con gli alcolici. Saggiamente sceglie di andare a sedersi con i primi.
"Direi che loro hanno subito più di noi" interviene nella discussione. "Poteva andarci peggio, ma anche meglio: non mi piace che uno dei furfanti sia riuscito a scappare, ora tutta la banda saprà di cosa siamo capaci. E quel povero vestito, come lo riparo adesso? Avete idea di quanto ci ho messo a cucirlo? Eh, i rischi dell'avventura!"
Si tocca il fianco: la ferita le fa ancora male, anche se il peggio è stato sanato grazie all'energia vitale della sua ultima vittima.
Ordina qualcosa da mangiare e continua a discutere con i commensali, sistemando ogni tanto la coda che spunta da sotto il vestito e rivolgendo spesso occhiate alla nuova conoscenza.
"Cucinano bene qui, certo in una cittadina di provincia non ci si può aspettare cibo raffinato. Cosa ne pensate invece dell'
abile combattente laggiù? E' un tipo strano ma mi incuriosisce. Ha buone maniere, quanto all'effettivo valore in battaglia... lo verificheremo presto, non credete?"
Ferma la taverniera che sta passando di lì e con un bel sorriso le fa: "Cara, mi porteresti una coppa di vino? No, non birra: vino. Il migliore che hai. Grazie mille!"
Quando riceve il suo vino lo assaggia e rimane un po' interdetta. "Ymoss, per cortesia, fai il tuo dovere!" Esclama agitando un po' la coppa, e il vino comincia ad assumere un colore rosso più brillante, come gli occhi della tiefling. Il sorso successivo sembra soddisfarla di più, così si alza per raggiungere il bancone e conversare con l'uomo che però sta giusto in quel momento restituendo all'oste l'alcol bevuto. "Forse ho parlato troppo presto di buone maniere!" commenta, ma poi decide lo stesso di raggiungerlo quando il padrone del locale lo accompagna fuori.
Mentre il guerriero ubriaco prende aria, Griffe, tenendosi un po' a distanza, sorseggia il suo bicchiere e gli comincia a parlare.
"Spesso gli eccessi denotano un malessere interiore. E l'unico modo per curare questo malessere è trovare la propria strada, come ho fatto io. Ti racconterò una storia che non ho mai raccontato a nessuno... tanto so che domani non te la ricorderai.
Avevo dodici anni, non avevo una casa. Cercavo di passare per umana, ma nascondere le corna e la coda non funzionava perchè ormai tutti lo sapevano, e mi scacciavano come se fossi un demone. L'unico vantaggio era che riuscivo a spaventare e scacciare i bambini quando venivano a tormentarmi. Rubacchiavo per sopravvivere, ma il mio sogno era diventare una stilista. Mi portavo dietro dei gessetti con cui disegnavo vestiti, anelli, collane, e lo facevo ovunque, per terra, sui muri...
Ero riuscita a trovare del materiale e intrufolandomi di notte nella bottega di un fabbro avevo creato il mio primo monile, una cosa orribile fatta colando un po' di rame in una formina che avevo cercato di modellare a colpi di martello, ma era tutta storta. Ci avevo messo un pezzo di vetro colorato in mezzo, e per me era il gioiello più bello del mondo.
Lo misi al collo legato ad una cordicella e me ne andai in giro per tutta la notte sognando di essere una principessa che passava in rassegna il suo regno. Sai che razza di sudditi incontrai? Tre balordi ubriachi che ingannati dal barlume del fondo di bottiglia pensarono che avessi davvero addosso un gioiello di valore, e cercarono di strapparmelo. Ovviamente lo difesi come se fosse la mia stessa vita, riuscii a ferire uno dei tre ma non avevo speranze: mi strapparono il coltello e mi diedero tante di quelle botte...
E così è finita la prima creazione di Griffe, probabilmente buttata via quando si sono resi conto che non valeva abbastanza da pagarci nemmeno un bicchiere di vino. Quella notte avevo due possibilità: abbandonare il sogno e continuare a vivere da miserabile, o intraprendere davvero la mia strada. Scelsi la seconda opzione con una tale determinazione che prima dell'alba avevo imparato il mio primo incantesimo. Feci pratica per tutto il giorno, poi la sera attesi i tre ubriaconi per strada: avevo seguito le tracce di sangue per capire in quale taverna andassero a bere. Indovina cosa feci quando li vidi arrivare? Nulla. Pensavo di volere vendetta, ma non era così. Intendiamoci, non mi sarebbe dispiaciuto affatto bruciacchiare per bene quei farabutti, ma mi resi conto che non mi avrebbe portato dove volevo andare: i miei nuovi poteri dovevano servire a farmi un nome. Avevo scelto la direzione, e tracciato la mia strada.
E così, oggi sono una brava tessitrice, faccio parte di una gilda rispettata, e posso anche permettermi qualche piccolo agio. Ma non sono affatto arrivata: quindi eccomi qui a fare le risse nei vicoli e a beccarmi colpi di spada, cercando di crescere ed affermarmi sempre di più. Non voglio che le mie creazioni siano semplici vestiti o braccialetti: devono essere pezzi di leggenda!
Quell'abito l'ha disegnato Griffe, mentre cacciava i draghi dalle terre del Nord! Oppure:
hai una collana di Griffe? Si dice che ne abbia prodotte solo sette, scegliendo l'oro più puro dal tesoro del re dei pirati!
Capisci cosa intendo? Voglio arrivare lì, e lo farò. Per questo sono serena."
[Modificato da Superpippo90 01/12/2016 19:02]
--------
Shiektor