Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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La caccia a Malus. Farnese con la volpe al cappio!

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2015 14:23
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31/01/2015 19:11

Scena


Trascorre appena un minuto da quando Farnese dà ordine ai suoi uomini di aprire la caccia all’uomo albino, quando trafelato accorre un messaggero:
“Lady Farnese! *si inginocchia in segno di rispetto* Una emergenza! Un uomo albino e storpio in un braccio, di bassa statura, sta creando il panico all’accademia di addestramento. L’uomo sembra essere apparso dal nulla e ha iniziato a creare il caos. I cadetti non sono in grado di contrastarlo. Richiedono supporto immediato. Fine rapporto.”

[Modificato da King Kek 01/02/2015 15:08]
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01/02/2015 15:33

Cupamente, Farnese si domanda come sia possibile che quell'abominio si sia introdotto nella Cittadella Demain... tradimento è prima parola che le sale alla mente; Galliano forse non è stato l'unico ad essere più o meno consapevolmente coinvolto in questa storia? Oppure un inganno? La volpe stessa è un'illusionista...

Con questi pensieri, Farnese potenzia magicamente i propri sensi prima di muoversi e iniziare ad abbaiare ordini.
"Tu" dice al Maralictor responsabile delle prigioni "Rimani nella cella con la prigioniera. Se qualcuno non appartenente all'Ordine tentasse di entrare, uccidila immediatamente. Non verrà liberata, costi quello che costi"

Già percorre i corridoi con ampie falcate e indossa l'elmo cornuto. "Firenze, trova il Lictor e scortalo al cortile. La Cittadella è sotto attacco, il nostro signore deve essere presente e prendere il comando" Senza aspettare che la scudiera si allontani, Farnese infine emerge all'aperto, al livello del terreno, proprio in quel cortile. Lo sguardo si fissa sull'invasore.

"Hai sbagliato a venire qui, storpio.

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01/02/2015 17:29

Di fronte a Farnese si presenta una scena che alcuni direbbero somigliare a un inferno: ma lei lo ha visto veramente, e non si scompone affatto.

Il cortile è nel caos: a terra giacciono numerosi allievi. Molti sono morti con brutte ferite, altri invece hanno un'espressione di terrore in volto. Altri sono sopravvissuti, ma strisciano a terra gemendo: sembra che follia o panico li abbia resi inumani.

Quello che salta all'occhio esperto di Farnese è che tutti i ranghi e le strategie di gruppo sono rotte: non per mancanza di rigore, piuttosto, sembra che non riescano a collaborare. Ciò che è peggio, molti sono morti a causa delle ferite di alleati. Sembra che i combattenti si siano intralciati e colpiti a vicenda.

Tutti gli altri pochi sopravvissuti sono attorno a Malus, con le armi spianate, ma a debita distanza. E' palese che siano sostenuti soltanto dal rigore e dalla disciplina inculcati da Farnese: che sia logica o paura che li tiene lontani, resta il fatto che sanni di essere inermi di fronte all'albino.

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Di Merihim nessuna traccia. Probabilmente Malus ha trovato il modo di sfruttare una debolezza nella sua evocazione e lo ha bandito dal piano. Che sia un bravo mago?

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Al centro della scena, due figure: la prima è immediatamente riconoscibile. E' Malus, un piccoletto con il braccio sinistro fasciato e vesti logore. Sembra un topo spelacchiato circondato
da gatti feroci, ma quei gatti non osano avvicinarsi.

La seconda figura è Roderick: a differenza degli altri è in piedi, accanto a Malus.
[Modificato da King Kek 01/02/2015 18:11]
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01/02/2015 17:37

Farnese studia la devastazione prodotta.. sembra impossibile, eppure di certo quello che vede è vero. La Cittadella Demain è una delle strutture più sicure di Cheliax, ma quell'uomo è riuscito ad entrare e in quei pochi momenti a provocare tale scompiglio. Senza dubbio è un nemico temibile... troppo per le reclute.

"Reclute, armigeri, disponetevi sulle mura e caricate le balestre. Abbandonate il cortile, subito."

La tiefling continua ad avanzare, senza rallentare nemmeno un secondo, estraendo poi l'Alfiere di Avernus e tenendolo davanti a se, dritto verso l'albino. Poi ripete: "Hai sbagliato. Venire qui, nel cuore del potere dell'Ordine, è stato il tuo ultimo gesto... sobillare i peggiori tra noi non ti servirà" Nemmeno un cenno verso Roderick.

"Ma prima che io ti faccia a pezzi, dimmi... quale follia ti ha spinto a venire qui? Cosa credi di guadagnarci?

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01/02/2015 18:37

Roderick appare impaurito dall'arrivo di Farnese. Sembra cercare vie di fuga nella piazza impenetrabile, guarda Malus, i compagni... Quando Farnese lo guarda direttamente ha un evidente sobbalzo e inizia a sudare freddo.

Malus, con un tono svogliato, quasi di uno svegliato malamente dal sonno: "Ah..? Chi è questa, Roderick?"

"E' Lady Farnese Colonna, Mistress of Blades dell'Hellknight Order of the Scourge." Roderick risponde puntuale e fermo come da addestramento. "E' colei che si occupa del nostro addestramento"

"Non mi dice nulla" *fa spallucce* "Ohi, ero venuto a cercare Roderick e l'ho trovato, me ne vado subito. Però dovresti dire ai tuoi uomini di essere meno aggressivi, guarda che disastro hanno combinato. E comunque non sono i peggiori...Una persona può essere molto peggio di così" *sogghigna malefico*



Malus era venuto sin qui perchè Miranda aveva predetto una sventura per Roderick, ed era la perdita della possibilità di diventare Hellknight. Non sapeva dire perchè: mancanza di capacità? Emozioni? Disobbedienza? Ma l'albino è un esperto delle debolezze degli uomini, e ha subito intuito il motivo: è un pauroso. Obbedisce per paura delle punizioni, è amichevole per paura di farsi nemici. Gli illustra la verità, e gli spiega che la sua famiglia, i Distopia, sono comprensivi e vogliono che non reprima questi sentimenti, come il cavalierato impone, ma che li esprima liberamente. Nella famiglia tutti i reietti sono accolti e liberi da giudizio.

Roderick sembra aver scoperto una luce, seppur tetra: quell'uomo malandato aveva sfidato l'intera cittadella per cercare lui e aiutarlo. Gli aveva rivelato che stava sbagliando strada, e gli offriva una alternativa. Piange, commosso.

Ma Roderick ha paura: sia per le loro vite, sia per gli altri allievi. Sa che verranno puniti severamente. Ha anche paura di lasciare i compagni, per quanto poco amichevoli. Malus sembra quasi incoraggiarlo.

"Avanti, dì a tutti cosa pensi: vedremo chi ti comprenderà e aiuterà e chi *ammicca* vorrà invece farti la pelle. Non avere paura di dirlo con me! E ti svelo un segreto: non mancherai a nessuno dei tuoi compagni, quindi non aver timore di perderli o che verranno puniti. Loro non lo farebbero."

Roderick farfuglia, poi tremante parla ad alta voce ma evitando lo sguardo di Farnese: "Ci hanno insegnato a non avere emozioni! E' sbagliato! Dobbiamo avere paura! Paura di morire, di sbagliare, del dolore... L'istinto salva l'uomo da secoli! La paura ci fa fare azioni impossibili altrimenti. Se avete paura di morire in battaglia, eviterete a tutti i costi i pericoli: tornerete a casa vivi! Rinuncio a essere Hellknight, non voglio morire! Sono un codardo!"

"Bene, basta così" *Malus poggia la mano destra sulla spalla di Roderick per confortarlo* "Hai detto bene, ora sei una persona peggiore e questo sarà la tua forza. Possiamo andare nella tua nuova casa"
[Modificato da King Kek 01/02/2015 18:46]
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02/02/2015 23:47

La Mistress of Blades impedisce a Roderick di concludere la sua delirante lagna; con forza schianta l'Alfiere di cristallo sul grosso scudo di mithril, producendo un suono inizialmente argentino, ma il cui eco si fa rapidamente cupo, infausto.
"SILENZIO, verme!", la prima parola, grondante di autorità e caricata di potenza magica, colpisce Roderick come uno schiaffo.

Non degnando lo storpio di un altro sguardo Farnese avanza nel cortile.
"Hai paura, recluta? Terrore, perfino? E di cosa? Di un addestramento? Di non vedere più tua madre forse?" La tiefling si avvicina, camminando adesso avanti e indietro davanti a Roderick e lo storpio, chiaramente senza lasciare al traditore il tempo di rispondere.
"Non hai visto niente ancora, patetica feccia. Non hai poggiato i tuoi vacui occhi da porco sul campo di battaglia, dove centinaia di stolti come te si agitano cercando di tenere le viscere dentro la pancia, fissando moncherini pieni di sangue e pus, osservando cadaveri calpestati da cavalli e uomini in fuga. Non hai assistito a quanto accade nelle segrete stanze di culti innominabili, dove la vita è priva di valore e solo il dolore e la fame vengono prese in considerazione, dove uomini come te vengono scambiati come le bestie da macello che in realtà siete. Non hai ammirato le distese dell'Averno, dove la terra e il cielo stessi cospirano per divorare il tuo corpo e consumare la tua anima, dove legioni di diavoli sgorgano senza sosta da fortezze di ferro per portare dannazione e disperazione in decine di mondi e fino ai cieli stessi."
Farnese fa una breve pausa, passando lo sguardo sulle mura, assicurandosi che tutti possano sentirla. Lo scudo o la lama della spada sono, prudentemente, sempre posti tra lei e il pericoloso albino.
"E non puoi immaginare, ridicolo grumo di bile vomitato da una cagna, che tutto questo non è nulla rispetto alla mia furia di fronte ad un tradimento nei confronti dell'augusto Ordine del Flagello. Infinite possibilità ti sono state concesse, Roderick figlio di Bethany, cagna per molti e sfortunata fattrice di vermi come te, possibilità per cui molti ucciderebbero e rischierebbero volentieri la vita; un posto all'interno del più nobile degli Ordini cavallereschi dell'Impero, la cui missione è la più importante di tutte" da esperta oratrice, alza la voce quando tesse le lodi dell'ordine, ispirando orgoglio nei cavalieri sulle mura e umiliando fino all'ultimo il traditore. "Tutto questo hai gettato ai porci, e l'hai fatto per... paura? Tu che mai hai affrontato un nemico in un vero scontro? Io ti giudico, Roderick, e ti dichiaro colpevole del più becero dei tradimenti. Inginocchiati, recluta, e tendi il collo... ma non avere paura... ben presto quella pallida aberrazione ti raggiungerà" Le ultime parole sono state dette con un disprezzo palese, quasi un icore che cola dalle labbra della tiefling... ma è impossibile mascherare la sua ira.

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Piagnucolando come un agnello portato al macello, Roderick cade in ginocchio e si trascina verso Farnese. Troppo terrorizzato ormai per ragionare, la sua mente è pressochè spenta, limitata ad obbedire gli ordini di chi riconosce come superiore. Il volto è una maschera di lacrime e moccio, i pantaloni ormai imbrattati di ogni scarto. Con un ultimo lamento, Roderick china il capo mostrano il retro del collo a Farnese.
"Nessuna ultima parola per te, indegno maschio"
Il gesto è rapido, senza ripensamenti. Un taglio potente e preciso... ma non è un colpo dato per uccidere, bensì per prolungare la sofferenza. Il capo non viene spiccato dal corpo, il collo non è reciso. L'Alfiere di Avernus di ferma a metà del suo percorso per essere poi ritratto, rivoli di sangue che lo seguono nella sua traiettoria eludendo la gravità per essere assorbiti dalla tetra arma. Il traditore cade a terra con un grido strozzato, incapace di agitarsi per l'irreparabile danno alla colonna vertebrale, ma ancora capace di provare dolore e agonizzare per lunghi secondi mentre il sangue sgorga a fiotti dalla ferita.
Distaccata, Farnese sferra un calcio al moribondo, voltandolo supino perchè tutti possano osservare le espressioni di dolore, disperazione e terrore che si susseguono sul volto imbrattato di Roderick.

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03/02/2015 22:38

Durante l'esecuzione esemplare, Malus rimane perfettamente immobile, quasi a voler vedere il maltrattamento di Roderick. la truppe degli Hellknight sono chiaramente atterrite e scosse dalle brutali parole di Farnese, che senza dubbio alcuno fanno trasalire tutti i presenti, accentuate dalle fattezze demoniache della Mistress of Blades.

La vista di Roderick è inumana: ogni presente si rende conto di quanto il vero terrore possa distruggere la mente di un uomo, fisicamente sfigurato dalle smorfie di orrore. Il sangue sgorgante e l'urlo silenzioso rendono evidente come resistere sia futile.

Mentre tutti sono agghiacciati e focalizzati su Farnese e Roderick, nessuno si accorge del piccolo, lugubre e inetto Malus. Si avvicina a Roderick, il quale allunga a stento una mano verso di lui in cerca di aiuto. Malus come risposta si china con il volto quasi a contatto, fissandolo negli occhi con un ghigno esaltato: "Oooh? Chiedi aiuto a me? Miserabile come sei? Chiedi aiuto al più mentecatto uomo che si trova in questa piazza, eh? Non hai vergogna! Muori almeno con onore anzichè implorare uno storpio!" Malus con uno scatto sputa in faccia a Roderick, poi sembra animare di una velocità maligna il braccio sinistro e graffia come un animale il lato sinistro della faccia del moribondo.

Roderick somma terrore al terrore, spalancando e sgranando gli occhi, che quasi gli escono dalle orbite in una maschera inumana: oltre alla morte incombente, viene anche abbandonato nel momento più difficile dall'unico che gli aveva promesso fuga dal quel tormento. Offeso e tradito, senza alcuna speranza, sente la morte incombente invadere ogni parte del suo corpo...

In quel secondo di morte, il silenzio glaciale cala nella piazza. Sembra che l'apica del discorso di Farnese di concluda con la morte del traditore. Eppure nei cuori degli uomini, qualcosa è ansioso e titubante, incerto. Non sanno perchè ma Malus li inquieta, e il suo gesto inspiegabile insinua dubbi che minano le fondamenta del discorso di Farnese, rendendolo vano.

Ma il tutto è rotto da un improvviso nuovo orrore: il corpo di Roderick sembra polverizzarsi in un momento, ma la sua immagine rimane traslucida mentre si raddrizza fulmineo e viene avvolto da un manto tetro. L'espressione di terrore ultraterreno sul volto rende chiaro a tutti che di fronte a loro si trova ora un non morto.

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Sul suo volto etereo è ben evidente una cicatrice lasciata dai graffi delle dita di Malus quasi a sfregio del ricordo di chi era in vita. Alla sua vista alcuni cavalieri sfuggono in preda al panico e alla paura che, come una forza tangibile e vivida, si sprigiona da Roderick e che cerca vittime e nutrimento nella paura altrui. Solo quelli più vicini a Farnese riescono a stento a mantenere i ranghi, protetti dal bastione di ordine incarnato dalla tiefling.

"Il modo migliore di esaltare la tua paura era farti diventare paura. Ora la incarni perfettamente, ma non ci sarei riuscito da solo...L'aiuto di Farnese è stato decisivo: dovevo farti toccare l'apice del terrore. *Malus si lecca le dita con cui ha graffiato il volto di Roderick, poi rimette il braccio a tracolla* Sono sicuro che ti troverai a tuo agio nel teatro di Diva, avrà sicuramente posto per te. Ah no...Tsk *smorfia di seccatura* ...prima dobbiamo andare da quel testardo di Letterius per farti dare il nome di famiglia... Bah, che seccatura. Andiamocene, non vedo l'ora di andarmene dalla casa di quel nonno maledetto"

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[Modificato da King Kek 06/02/2015 20:36]
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06/02/2015 23:48

"Sei solo pieno di vento, storpio, o c'è qualcosa che sai fare? Oltre a salvaguardare gli inetti, si intende" Farnese avanza con l'Alfiere sguainato verso Malus e ciò che resta di Roderick. Il non-morto urla e strepita, artigliandosi il viso con un'espressione di sovrannaturale angoscia, ululando il suo terrore in faccia alla tiefling. Impassibile, Farnese guarda dritto negli occhi il non-morto, occhi che sembrano quasi voler uscire dalle orbite per quanto sono spalancati. Dopo quelli che per gli altri armigeri raccolti sembrano minuti interminabili, un suono inizia a diffondersi... le labbra della Mistress of Blades sono socchiuse, ma il suono che ne emerge non ha nulla di umano, o mortale. Racchiuso in esso si sente il perfetto clangore del metallo sul metallo, l'ordinata crescita di un cristallo, la fredda avanzata del ghiaccio che tutto immobilizza. E' un crescendo sempre più forte, fino ad assalire non solo l'udito, ma anche la vista: un'ondata grigia, piatta, si diffonde con angoli precisi e piani perfettamente lisci per il cortile della fortezza, colpendo tutti coloro che vi si trovano. In un istante, ciò che era Roderick svanisce nel silenzio; per un attimo, catene argentee l'hanno avvolto, per poi svanire insieme a lui. Uno o due degli armigeri raccolti ad osservare la scena cadono a loro volta morti, espressioni immobili e già rigide, sangue che cola dalle orecchie... i meno meritevoli, coloro in cui albergava ancora il germe del caos.

Quando ancora il rintocco di pura Legge ancora risuona tra le mura della Cittadella Demain, Farnese scatta in avanti con la spada tesa davanti a se verso l'albino. L'abile combattente attacca con precisione, puntando direttamente e con semplicità agli organi vitali del nemico con la lama di cristallo dell'Alfiere di Avernus, che sembra attratto dal sangue marcio del nemico. Il cristallo dell'arma sembra diventare ancora più nitido e affilato, i colpi sempre più accurati. Ali di fuoco si materializzano dalla schiena di Farnese, che inizia a danzare nell'aria quasi non stesse indossando la pesante armatura nera dell'Ordine; agile e veloce, attacca da ogni direzione, senza lasciare un attimo di riposo all'avversario.
Il nemico si dimostra imprevedibilmente capace; quello che doveva essere un'esecuzione si trasforma in un duello teso. Nessuno più rimane nel cortile; dalle mura, il Lictor Vidoc osserva con espressione dura, le labbra strette, gli occhi fissi sullo scontro. Nessuna parola è sfuggita alle sue labbra, ma è indubbio che il grande stratega stia già pianificando mosse e contromosse a seguito di questo scontro. Accanto a lui è rimasta Firenze; la prima volta che la sua signora è stata colpita si è portata una mano alla bocca, scossa. E' stata istruita bene, e ha già capito che non si tratta di una battaglia comune... ma non pensa nemmeno per un istante che possa andare male.

Con un balzo e un battito delle ali che diffondono un vento bollente nel cortile, Farnese prende le distanze dal nemico. Non una goccia di sudore imperla la sua fronte, e l'espressione sul viso non è cambiata mai durante la tenzone. "Come uno scarafaggio, sei difficile da uccidere.. ma noi cavalieri sappiamo bene come trattare quelli come te." Con una mossa rapida, la tiefling fa scorrere l'avida lama della sua spada sul suo avambraccio, facendo grondare il sangue copioso solo per farlo assorbire dall'Alfiere. "Su questo mio sangue dannato, giuro che cadrai per mia mano!"

Lo scontro prosegue...
[Modificato da Your God 07/02/2015 00:23]

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07/02/2015 12:44

Il dettame di Farnese travolge Malus che viene scosso, e si irrigidisce come colpito da un fulmine. Sangue scorre dalle orecchie. "Dannata strega, non sopporto certe cose...! *Barcolla* *tsk* Roderick non era abbastanza debole per sopravvivere. Un padre vede morire il figlio appena nato... Ohi, aspetta, non sento più nulla... *Sospira* Farò finta di recitare la mia parte di padre irato per la morte del figlio neonato... *tsk* In ReALtà hO sOLo Una GRan VogLia dI fAr cApIRe a VOi poteNTI CoSa sIgnIFicHi DISPERAZIONE!"

Il tono di Malus immediatamente cambia, come anche il suo sguardo che da vago diventa fissato su Farnese come due braci rosse. La cosa peggiore è però la sua presenza stessa. Tutti nella piazza hanno un brivido dato dalla sensazione di qualcosa di nefasto che sta per accadere.



Farnese è sola di fronte a una folle tempesta di malessere: subito si sente investita come da centinaia di volontà perniciose, che tentano di insinuarsi nella carne e nella mente per strapparle forza, dignità, orgoglio... Sono maledizioni e malauguri. Un assalto che fronteggia solo grazie a una tremenda e adamantina forza di volontà. Eppure Malus è ancora immobile: il combattimento è già iniziato, ma il suo sguardo è sufficiente a usare l'angoscia come un'arma. unico segno di questa battaglia invisibile è il corpo di Farnese: dalle fessure dell'armatura iniza a sgorgare sangue, nonostante il volto freddo e impassibile.

Farnese supera il primo assalto, e fronteggia Malus. Alza la spada, ma quando la lama è a pochi centimetri dall'albino, ha un sussulto: ha la sensazione di stare per fare qualcosa di proibito e sicuramente nefasto per sè stessa. Sa per certo che ogni offesa le se ritorcerà contro. Ma la sua volontà spazza via questi pensieri di fallimento. Lo colpisce con letale precisione: l'armatura e l'Alfiere grondano di sangue rivoltante e nero. Sarebbe trionfante, se non fosse per un conato di vomito che deve trattenere. Il pensiero di dover attaccare Malus farebbe desistere chiunque altro, non per paura di perdere, ma per il disagio che ciò provoca. Il solo avvicinarsi fa percepire dietro al collo il fiato di migliaia di stenti, malanni, soprusi, dolori.
Farnese reagisce, e continua l'assalto. Nulla traspare sul suo volto, ma tutti nella piazza percepiscono i silenziosi malauguri. Alcuni vomitano, altri hanno brividi e febbre. Numerosi colpi a segno, eppure Farnese non ha la sensazione di ferire, nonostante il sangue.

Capisce perchè: Malus sogghignante e sfottente è di fronte a lei con gli stracci ormai strappati e caduti, rivelando la pelle. Il suo corpo è ricoperto completamente di cicatrici, centinaia, che si intersecano e si compenetrano. Ogni cicatrice racconta la sua storia, ed è come se puntasse il dito verso Farnese accusandola e maledicendola. E' chiaro che ognuna sia un sacrilego maleficio che protegge Malus. Osserva per un momento l'Alfiere: è diventato pesante e ottuso. Il sangue marcio sembra corrodere e corrompere la lama, che è arrugginita in ogni punto con cui ha colpito l'albino. Stessa sorte l'armatura: il sangue ha intaccato e corroso, appesantendo ogni sua parte e rendendo disagevole muoversi. 



Non si ferma. Continua ad attaccare, ma Malus ha un modo di combattere meschino e vomitevole. Cade e si rialza, ma le sue movenze non sono naturali. Sembra una marionetta mossa con gesti raccapriccianti.  I suoi incantesimi e le parole con cui li scaglia generano brividi e atterrimento: ogni sortilegio è una maledizione che abbatte la mente il corpo e lo spirito, logorandoli lentamente e inesorabilmente. Farnese sopporta questo lento e pernicioso travaglio, ma anche la sua volontà inizia a sgretolarsi. Ogni cedimento crea una cicatrice e sangue sulla sua pelle, segno degli effetti delle maledizioni, che percepisce soltanto lei sotto l'armatura e le vesti.

Il braccio sinistro di Malus è rivoltante nell'aspetto e nei movimenti. Esile e gracile, sembra animato da puro odio. Anche chi è lontano percepisce che un tocco di quella mano è portatore di malefici, come se fosse un ricettacolo di pestilenza. Un solo tocco è in grado di corrompere e maledire, di portare malattia per il corpo e per la mente.



La tempesta di maledizioni prosegue, e diventerà presto insopportabile. Nonostante tutto, Malus ha una resistenza alle ferite incredibile, quasi fosse abituato a danni ben peggiori. Inoltre sfrutta le numerose maledizioni che porta incise sul corpo a suo vantaggio, piegandole ai suoi scopi. I suoi sortilegi portano debilitazione e sembrano scelti appositamente per approfittare ed accentuare le debolezze dell'avversaria.
[Modificato da King Kek 07/02/2015 14:23]
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